Definire una politica agricola più sostenibile rientra nei piani europei del programma Green deal, considerando l’impatto che provoca sull’ambiente, sulla biodiversità, sui cambiamenti climatici e nel consumo eccessivo di risorse naturali.
La produzione alimentare provoca infatti ancora inquinamento dell’ambiente, contribuisce alla perdita di biodiversità e ai cambiamenti climatici e consuma quantità eccessive di risorse naturali.
In questa nuova politica rientra una riduzione significativa dell'uso di pesticidi chimici nonché dell'uso di fertilizzanti. Anche i terreni coltivati ad agricoltura biologica dovranno aumentare in Europa ed occorre che l'UE sviluppi metodi innovativi per proteggere i raccolti da organismi nocivi e malattie e consideri il ruolo che nuove tecniche innovative possono potenzialmente rivestire nel migliorare la sostenibilità del sistema alimentare e garantirne al tempo stesso la sicurezza.
In perfetta sintonia con tali finalità si pongono le tecniche dette fuori terreno, che sfruttano la potenza anche nutritiva dell’acqua, già in uso, in verità, come nel caso della idroponica, da parte dei Babilonesi e da altre antiche popolazioni nel mondo. Tecniche che si sono andate raffinando negli ultimi decenni, anche come risposta alle problematiche ambientali e che permettono la produzione di specie vegetali ed animali, di alta qualità, naturalmente prive di contaminanti chimici ed ambientali, con un notevole risparmio idrico rispetto alla coltivazione in campo aperto.
Di altrettanto elevata qualità è quanto prodotto attraverso tecniche biotecnologiche, non OGM, che, partendo da piccole porzioni di vegetale della pianta possono generare colture in quantità potenzialmente infinite, ricche di principi attivi e standardizzate e prive di qualsivoglia contaminante.
Ampiamente diffuse già in molti paesi del mondo, tali tecniche stanno prendendo piede anche in Italia, costituendo un valido strumento per incrementare la produzione nazionale di quelle piante che per ragioni ambientali o per sensibilità di specie o per requisiti di qualità, danno rese insoddisfacenti attraverso le convenzionali pratiche agricole.
Dallo zafferano alla camomilla, dall’escolzia alla spirulina le loro potenziali applicazioni sono infinite e potrebbero aumentare sulla base di specifiche e più mirate scelte, coprendo anche il variegato mondo delle piante funzionali usate in alimenti, cosmetici, farmaci e prodotti zootecnici.
L’incontro promosso da ASSOERBE dedicato alla “Innovazione in campo: le nuove tecniche produttive dei Botanicals” ha offerto, attraverso la testimonianza di aziende che già operano attraverso tali sistemi, una panoramica di quanto attraverso le stesse oggi è possibile realizzare.
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PRESENTAZIONI

 Vertical Pharmacy: Coltivare le piante ad alto valore aggiunto
 Gabriella FUNARO (Responsabile ENEA progetti di Vertical Farming)

 

 Superbotanicals: Le piante come laboratorio di principi attivi
 Alessandro ALGERI (Responsabile Progetto CULTIPHARM)

 

 CROP®: La piattaforma biotech che assicura prodotti naturali, completi per il benessere dell’uomo, dell’animale e dell’ambiente
 Giovanna PRESSI (Responsabile R&D) e Raffaella RIZZI (Product and Business Development Manager DEMETRA BIOTECH SRL)

 

 Vertical farming: Le soluzioni per i botanicals
 Gianmarco POLIZZOTTO (Chief Biologist Agricultural Production Engineering srl A.P.E.)

 

 L'uso futuro degli spettri luminosi per la coltivazione di essenze aromatiche ad uso alimentare e farmaceutico
 Luca BERTOLINO (Responsabile R&D ELMO srl)

 

 Acquaponica per uno sviluppo agricolo 100% sostenibile
 Giordano FERRARI (Co-founder Agri Island SRL)

 

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